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Sulla scrittura

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Editoria e Scrittura su Facebook

Parole in viaggio

Il giorno in cui sono diventata Virginia Woolf

virginia

Sì, sono diventata Virginia Woolf. Almeno sul web. Quando? Il 21 febbraio 2012. Dove? Nella pagina Facebook La Stanza di Virginia, collegata anche alla rivista web  che dirigo. In questa  pagina scrivo liberamente, citando anche autori, a volte.

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Road book - letture di strada

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Leggere insieme: la comunità delle parole condivise scende in piazza e fa il giro di Roma.

 

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I quaderni del MDS

La mia Istanbul

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Viaggio di una donna occidentale attraverso la Porta d'Oriente

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Francesca Pacini a RAI1

Il blog

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Seminari e workshop

@Artigiani delle parole

Seminari e workshop di editoria e comunicazione

In aula  e online

 

 

 

 

 

Un ciclo di seminari gratuiti legati al mondo dell’editoria e della comunicazione. Fare delle parole un mestiere implica una tensione costante verso le possibilità del linguaggio, la frequentazione con il mondo dei libri ma anche quello delle immagini, della musica, dei contenuti digitali. Noi crediamo ancora che l’AI, l’Intelligenza Artificiale, non posso sostituire l’artigianato della parola. Sì, artigiani della parola. Così ci piace chiamarci. Anche se sappiamo usare le piattaforme digitali, i social, nessuna macchina si sostituirà mai al soffio misterioso del processo creativo, lo stesso che unisce gli artisti agli scienziati attraverso il dono della visione, dell’intuizione (basta pensare ad Einstein). Perché, a differenza dei robot, conserviamo il segreto – e il talento – della nostra anima.

n.b. Alcuni seminari, meno “tecnici”, sono comunque collegati al mondo della parola, scritta e parlata.

 

I seminari  si terranno in presenza e online.

Durata: due ore

 

 

Calendario

Le parole per leggerlo – per una didattica della lettura

Come si scrive editor - L’importanza dell’editing

Cervello destro, cervello sinistro: la scrittura "incrociata"

Il coaching narrativo per aspiranti scrittori

I mestieri delle parole

Il brand journalism in azienda

La Stanza di Virginia, luoghi di lettura e scrittura

Parole in Viaggio  - Il giornalismo narrativo per raccontare i viaggi

Maestri di scrittura

Cervello destro, cervello sinistro: la scrittura "incrociata"

Astrologia e scrittura

Writing Therapy – Scrivere, il gesto che cura

 

 

 

 

Astrologia e scrittura  

Fiabe, miti e leggende per conoscerci meglio

 

 

 

 

 

Oserei dire che un giorno scopriremo nell'astrologia una buona dose di conoscenza che è stata intuitivamente proiettata nei cieli.

(Carl Justav Jung)

 

 

Attraverso l’uso degli archetipi, alcune narrazioni ci aiutano a individuare la nostra  energia personale, la nostra  “guida”. Ricordando sempre che là dove sta la ferita sta anche il guaritore

Nel  mondo antico lo Zodiaco rappresentava un formidabile strumento di conoscenza  ed  è proprio da quegli antichi simboli di pianeti-energia, e la loro leggenda, che ciascuno parte per guardare dentro di sé.
Il Sole, la Luna, Marte, Giove, Saturno…in quale archetipo ci riconosciamo? In quale sua storia, mito e leggenda? Amiamo la riflessione o l’azione, il palcoscenico o l’ombra?
L’uso di alcune storie universali ci aiutano a capire meglio la nostra. Nelle fiabe e nelle leggende cercheremo la nostra traccia e, seguendo le briciole di Pollicino, ricostruiremo la nostra storia. Per poi tradurla in parole.
Una volta scritta e terminata, è possibile individuare limiti e risorse  per scrivere meglio  il proprio futuro. Sì, perché una volta scritta, la storia deve essere bruciata nel fuoco che, simbolicamente, purifica  e trasforma.

 

Una piccola nota

Tantissimi anni fa  (circa una trentina) mi sono imbattuta nelle scienze sacre del mondo antico. E ne sono rimasta folgorata. Ho passato giorni, notti, anni a studiare. Imbattendomi nell’alchimia ho anche “inciampato” nell’astrologia. E ho scoperto che è uno strumento sapiente, molto lontano dall’uso e consumo di massa (lo stesso Jung sosteneva la sua vicinanza con la psicologia: l'astrologia rappresenta la sommatoria di tutte le conoscenze psicologiche dell'antichità”.). Filosofia, geometria, matematica sono racchiusi in un disegno simbolico che si avvale di miti, fiabe e leggende per indagare le profondità dell’uomo e il filo di Arianna che lo collega alle stelle. Gli archetipi dello Zodiaco e la scrittura si sono mescolati così tanto nella mia vita da farmi “partorire” anche  un libro, La ruota degli dèi.

Da allora, le scienze antiche hanno accompagnato, e migliorato il mio cammino. La mia parte “acquariana” ama le avanguardie, le sperimentazioni, la mia parte antica ( legata alla Luna in Pesci) indugia nel passato della nostra storia da cui trae insegnamenti. A dimostrazione che gli opposti possono incontrarsi, e integrarsi.

 

 

Maestri di scrittura

 

“La letteratura non è nata il giorno in cui un ragazzo, gridando al lupo al lupo, uscì di corsa dalla valle di Neanderthal con un gran lupo grigio alle calcagna: è nata il giorno in cui un ragazzo arrivò gridando al lupo al lupo, e non c’erano lupi dietro di lui”

Vladimir Nabokov

 

 

Come imparare  a scrivere meglio? Innanzitutto leggendo. Ci sono alcuni autori, e alcune opere, che sono davvero di aiuto. Entrare nella loro cifra stilistica ci aiuta ad affinare i nostri  strumenti. Sia la scrittura sobria, “leggera”, scandita da periodi brevi, sia  la scrittura più articolata, densa di aggettivi e descrizioni, funzionano e sono efficaci se si trovano modi espressivi armonici, fluidi, scanditi da un buon respiro narrativo.

Accedere ai “segreti” di alcuni maestri di scrittura come Proust, Borges, Calvino, Woolf e Nabokov diventa una chiave di accesso al miglioramento della nostra scrittura.

Imparare a leggerli attraverso la comprensione intuitiva e  l’ascolto attivo, integrando nella propria scrittura  i picchi stilistici delle narrazioni è un tesoro prezioso che vale più di cento biografie “tecniche” sulla scrittura.

 

 

 

Cervello destro, cervello sinistro: la scrittura “incrociata”

 

 

 

Si scrive solo con la mente? Sì, ma non solo. Si usano tutti i sensi: l’olfatto, la vista, il gusto, l’udito, il tatto. Si usa il corpo stesso. Perché il corpo  è la mappa nella quale viene scritta la nostra memoria personale, come sa bene chi si occupa di neuroscienze e di tecniche corporee di recupero e risoluzione dei traumi.  La scrittura non è solo quella visibile, è anche quella che ci abita dentro. Siamo noi i testimoni e i custodi della nostra storia scritta nelle nostre cellule. Ne siamo i biografi.

Dunque la scrittura può essere molto più ampia di quanto pensiamo. E può attingere a più livelli, cognitivi, emotivi, sensoriali…

Può attingere a risorse che possiamo esplorare e migliorare. E queste risorse riguardano anche come usiamo il nostro cervello. La teoria della dominanza emisferica riguarda il particolare approccio alla realtà di ogni individuo. L’essere umano è dotato di due cervelli che, attraverso il corpo calloso, comunicano ed elaborano. L’emisfero destro è legato alla sintesi, alla visione globale, all’immaginazione, alle percezioni sensoriali, al sogno, alla creatività. Quello sinistro è invece legato alla logica, all’astrazione, all’elaborazione sequenziale, al dettaglio, alla conservazione dei dati. Insomma, due mondi diversi che, per alcuni versi, somigliano all’arte e alla scienza, alla visione circolare e a quella rettilinea di uno spazio/  tempo che non finiremo mai di conoscere.

E oltre a determinare la nostra percezione personale, definiscono  anche il modo in cui scriviamo.

Imparare a prendere confidenza con le capacità intrinseche di ogni emisfero, collegandole alla nostra capacità di vivere un testo, e di scriverlo, diventa un’avventura affascinante.

In questo seminario impareremo a fare conoscenza con i nostri “due cervelli” e con il loro rapporto con la scrittura. E a indagare – in questa direzione – alcune scritture “illustri”.

 

 

 

 

 

Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma.

Bruce  Chatwin 

 

Viaggiare per molti è una passione. Anzi, molto più di una passione. Ẻ un vero e proprio “stato della mente”. E che succede se alla passione per il viaggio si somma quella per la scrittura? Succede che due amori si fondono e danno vita ai reportage e ai racconti di viaggio. Meglio ancora se la tecnica usata è quella del giornalismo narrativo. Come fare per tradurre in parole i nostri viaggi?  E che differenza c’è fra viaggiatori e turisti? In  questo seminario esploreremo la tematica del viaggio (quello vero) e la sua relazione con la scrittura attraverso alcuni grandi autori (Ghoete, Virginia Woolf, Paul Bowles, Bruce Chatwin, Tiziano Terzani, Gregory David Roberts, Alexandra David Neel). Analizzeremo anche il rapporto delle donne, di ieri ei di oggi,  con il viaggio e la scrittura. E parleremo del giornalismo narrativo per scrivere di viaggi.

Articoli, reportage e perfino libri, perché la letteratura di viaggio non finisce mai di incantare.

 

 

 

 

 

 

“La musica è l’estensione del silenzio, ed è anche ciò che la precede e che ancora vi echeggia. La musica è una via d’accesso a un altrove della parola, a quel che la parola non può dire e che il silenzio, tacendolo, dice. Una musica senza silenzio, cos’altro è, se non rumore?”

Helene Grimaud

 

Che rapporto c’è fra la musica e le parole? O, meglio, fra la musica e la scrittura? In realtà, esiste una relazione strettissima. Un testo è come una partitura musicale, con le sue note, le sue armonie. La parola è suono, e in quanto suono ha una frequenza, e una vibrazione. Genera caos e disarmonia, oppure bellezza e armonia.Lo sanno bene sia i musicisti che gli scrittori. Non a casa Helene Grimaud nel seuo bellissimo libro "Variazioni selvagge", in cui racconta il suo rapporto con la musica e con i lupi, fa del suo mestiere di pianista un luogo d'incontro con la scrittura. Vivere le analogie fra musica e parola è uno strumento molto potente e poco conosciuto.  Indagheremo i segreti dell’ascolto attivo di un testo e del suo rapporto con la musica. Per imparare a leggere – e scrivere – meglio.

 

 

 

 

Credo più nelle forbici che nella penna

Truman Capote

  

 L’editing è uno dei mestieri più affascinanti ma anche complessi. L’editor professionista lavora sui testi di altri ma chi scrive in prima persona,  è sempre e comunque editor di sé stesso.

 In questo seminario introduttivo all’editing si affrontano le risorse, le problematiche, le possibilità di lavoro su un testo da migliorare.

L’editor sta dietro le quinte, deve avere caratteristiche particolari che esploreremo insieme.

Alcuni casi famosi, come quelli di Carver e di Chatwin, aiutano a comprendere meglio il rapporto fra editor e autore.

Una relazione a due, talvolta burrascosa, che è un vero rapporto d’amore con la parola scritta.

Per le anime letterarie sensibili, non c’è mestiere più bello.

 

 

“Il buon lettore è chi ha immaginazione, memoria, un dizionario e un certo senso artistico, quel senso artistico che mi propongo di sviluppare in me e negli altri ogni volta che mi si presenta l’occasione.”

Vladimir Nabokov

 

Per imparare a scrivere bene bisogna innanzitutto imparare a leggere bene. Esatto. Non basta leggere. Bisogna leggere bene. Perché i veri maestri di scrittura sono proprio loro, i grandi scrittori. A patto che si impari a cogliere tutti gli aspetti della lettura. Un viaggio verso l’ascolto del testo, inteso come una vera partitura musicale. E non solo. Piccoli trucchi e segreti del mestiere in  un percorso multisensoriale per diventare buoni lettori. Solo così, imparando dai libri, affineremo l’arte della scrittura. Purtroppo spesso la scuola non ci insegna a leggere bene, è troppo intrisa di accademismo che a volte uccide la creatività, la sensibilità e il fuoco dell’immaginazione. Ed è da qui che bisogna (ri)partire.

 

N.B.

Ho fatto l’agente letterario  per moltissimi anni. Ho diretto un’agenzia letteraria nazionale, poi ho aperto il mio studio indipendente. La mia gavetta era iniziata tempo prima, in una rivista letteraria che recensiva centocinquanta autori (romanzi, racconti e poesie) ogni numero. Un periodo prezioso.

 Insegno tecniche di editoria e giornalismo da trent’anni  e ogni volta mi raccomando con ogni allievo, e con ogni autore: senza il bravo lettore non esiste il bravo scrittore. L’esperienza mi ha sempre confermato questa certezza. Più che le tecniche di scrittura creativa serve, davvero, una didattica della lettura.  Come editor, e coach narrativo, inizio sempre da qui. (Francesca Pacini)

 

 

 

La Stanza di Virginia non è solo una rivista digitale (www.stanzadivirginia.com). Ẻ anche un luogo di incontro, sia geografico che virtuale (nella versione online).

Dove? In una bella terrazza romana (la mia), all’ombra di piante fiorite, con un patio che accoglie un tavolo su cui serviremo del tè alla menta.

Gli incontri saranno tutti legati al tema della lettura, della scrittura e delle sue analogie con la musica. Ci saranno incontri a tema, come quello del rapporto fra viaggio e letteratura, la relazione fra la meditazione e la scrittura, la lettura come momento fondamentale per diventare bravi scrittori, ecc.

Ci saranno anche seminari a tema, gratuiti, per un numero chiuso di partecipanti.

 Alcune Stanze saranno online, per permettere a più persone  di partecipare. Ma, ogni volta che sarà possibile, preferiremo l’incontro diretto, dal vivo. Perché dopo anni di buio, di isolamento, il ritorno all’incontro, allo sguardo, all’abbraccio, ci restituiranno il   calore dello scambio intellettuale ed emotivo. Perché i libri sono “vivi” e vivono non solo nella mente del lettore, ma nel suo cuore.

La Stanza sarà lontana da ogni pesantezza accademica. Anzi, ci sarà spazio per il gioco, per l’estro, per il divertimento.

La leggerezza. Ci sarà leggerezza. Quella “gravità senza peso”  da cui  spesso il borioso accademismo intellettuale ci ha allontanato e che invece Calcino ci ha ricordato di amare.

 

 

 

 

Il talento senza allenamento è inutile

Mark Twain

 

 

 

Chi è un coach narrativo? Che rapporto ha con la figura professionale dell’editor? Il seminario risponde a questa ed altre domande. Esploreremo insieme i benefici e le risorse che un coach può offrire agli aspiranti scrittori per migliorare testi ancora “fragili”. Educarsi alla semplicità  (“Un giorno troverò le parole giuste, e saranno semplici”, Jack Kerouac) o  scegliere una struttura espositiva più complessa ( “Non dirmi che la luna splende, mostrami il riflesso della sua luce nel vetro infranto”, Anton Checov) dipende da una serie di elementi come il tipo di testo, la personalità dell’autore, le caratteristiche della scrittura.

Il coach letterario è un vero e proprio allenatore capace di mettere a fuoco tutte le possibilità restando dietro le quinte.

 

 

Troveremo i tranelli in cui si imbatte lo scrittore in erba e come l’aiuto di una figura esterna aiuta non solo a individuarli, ma a correggerli una volta per sempre.

 

 

Negli ultimi anni la figura del brand journalist è sempre più richiesta.  Chi è, cosa fa un brand journalist?  Si tratta di  una figura professionale che  conosce le tecniche del giornalismo classico e le abbina al marketing per narrare un’azienda, i suoi valori, il suo marchio.

Il mondo delle imprese ha capito che la capacità di raccontare bene una realtà ha una forza capace, da sola, di trasformarsi in uno dei più potenti mezzi di marketing.

Il giornalismo d’impresa offre nuove opportunità al giornalismo classico.

Tuttavia per lavorare con gli strumenti del giornalismo non bisogna per forza essere iscritti all’Ordine dei Giornalisti.

Una comunicazione efficace garantisce l’apprezzamento del pubblico di riferimento attraverso costruzioni narrative solide, che riferiscono fatti agganciandoli a  esposizioni suggestive, in grado di catturare l’attenzione e creare interesse.

 

 

 

Non solo editori: il lavoro con la scrittura  e i suoi campi di applicazione

 

 

 

Quali e quanti sono i mestieri delle parole? In questo seminario affrontiamo i mestieri della parola scritta. Che tuttavia non ha, come potrebbe sembrare ai non “addetti ai lavori”, una differenza sostanziale dalla parola parlata. Perché la parola è innanzitutto suono. E va ascoltata. Le professioni legate al mondo della scrittura sono molte di più di quanto si pensa. Consulente editoriale, editor, correttore di bozze, redattore, web editor, copywriter, scrittore professionale, storyteller, social media content manager…Insomma, una galleria polivalente, eclettica, in cui chi si vuole distinguere davvero può addirittura osare una competenza articolata, e integrata, in modo da coprire più ruoli. Non solo la casa editrice ma aziende, enti, istituzioni…. Insieme capiremo chi sono queste figure, cosa ci si aspetta, che strada percorrere per trasformare una passione in lavoro.

 

 

 Perchè la scrittura è terapeutica? Che cosa è la Writing therapy? Un  laboratorio teorico - pratico per scoprire il potere della parola scritta come atto d'amore e di cura verso sé stessi, innanitutto, ma anche verso i mali del mondo che affliggono la nostra coscienza.

Da sempre le lettere e i diari sono usati dall'uomo per esorcizzare i suoi "demoni", le sue ferite, i suoi vissuti dolenti.

Attraverso la lettura introduttiva di alcuni i brani di autori importanti che hanno lasciato un segno (Virginia Woolf, Franz Kafka, Etty Hillesum, ecc.) osserveremo come la  didattica della lettura

sia importante per comprendere la forza racchiusa nella parola, dunque anche nella nostra scrittura.

Il laboratorio parte dalle chiavi per sviluppare la sensibilità alla parola per arrivare poi alla consapevolezza del gesto narrativo che cura.

Si tratta di uan forma di Writing  coaching condivisa, in cui all'elemento narcisisitico che domina i social si sostituisce un reale intento "comunitario" in cui il piccolo gruppo si specchia, alla fine del processo, nel racconto dell'altro, attraverso una lettura ad alta voce e un fuoco finale simbolico come elemento di scioglimento e ttrasformazione.

Scrivere a sé stessi, o a un'altra persona, in forma di lettera è un gesto importante, specialmente se condiviso con altri in un laboratorio di gruppo.

 

Il laboratorio  si svolgerà Domenica 2 dicembre, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 17.00, con possibilitò di partecipare anche online.

Le iscrizioni sono a numero chiuso per un massimo di 8 partecipanti.

Il costo è di 45 euro.

per informaizoni scrivere a

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Il laboratorio è guidato da Francesca Pacini, giornalista e scrittrice che da anni si occupa di tematiche legate al femminile e al recupero dagli abusi psicologici.

Nel 2012 ha fondato la rivista La stanza di Virginia, rivista di cultura e costume che nascecon l'intento di creare e diffondere  uno spazio creativo, e di riflessione,  in cui le persone possono difendersi dall'omologazione imperante.