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Parole in viaggio
Il giorno in cui sono diventata Virginia Woolf
Sì, sono diventata Virginia Woolf. Almeno sul web. Quando? Il 21 febbraio 2012. Dove? Nella pagina Facebook La Stanza di Virginia, collegata anche alla rivista web che dirigo. In questa pagina scrivo liberamente, citando anche autori, a volte.
Road book - letture di strada
Leggere insieme: la comunità delle parole condivise scende in piazza e fa il giro di Roma.
I quaderni del MDS
La stanza di Virginia
La mia Istanbul
Viaggio di una donna occidentale attraverso la Porta d'Oriente
Francesca Pacini a RAI1
Giornalismo, dalla carta al web
Mestiere, passioni e campi di applicazione
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.
Pier Paolo Pasolini
Quello del giornalista è un mestiere difficile. Ma è un’avventura bellissima. Purtroppo in Italia il giornalismo indipendente trova pochi spazi, le testate sono inquinate dai rapporti degli editori con imprenditori e gruppi politici.
E, soprattutto, assistiamo oggi al livellamento del pensiero critico che tiene conto della complessità del reale, a favore invece del pensiero unico che, negli ultimi anni, ha influenzato i media in misure e proporzioni mai viste prima.
Se a questo si associa la carenza di lettori forti in Italia e il problema dell’analfabetismo funzionale, allora la faccenda si complica ulteriormente.
Questo non significa che non esista il buon giornalismo, o che non si possa fare questo mestiere con dignità e responsabilità.
Le grandi scuole del giornalismo anglosassone sono sempre un faro, un orientamento: il giornalismo d’inchiesta, la ricerca di fonti attendibili e libere da pressioni per orientare il pensiero, la volontà di andare oltre i social che sono diventati una facile risorsa che però non deve sottrarre spazio alla ricerca individuale delle informazioni per scavare un po’ più in là, rimangono “imperativi categorici” per chi crede ancora nel buon giornalismo.
L’immenso, profetico Pasolini già vedeva i vizi degli “intellettuali da salotto” e di un giornalismo tiepido. Bisogna invece sporcarsi le mani, invece, come sosteneva lui.
Per questo ho sempre scelto il giornalismo indipendente, anche se più faticoso.
E ho preferito la magia del giornalismo narrativo. Cos’è il giornalismo narrativo ?(linka pagina Corso di giornalismo narrativo) Ẻ il giornalismo che racconta fatti veri usando però il respiro della narrazione. Viene infatti chiamato anche giornalismo letterario. In Italia è un genere poco frequentato, purtroppo. Mi ha sempre ricordato, per certi versi, il “realismo magico” della narrativa sudamericana. Non a caso Gabriel Garçia Màrquez nei suoi Taccuini è un fulgido esempio di questo tipo di giornalismo che, fin da subito, a Roma, ho avuto la fortuna di incontrare e sperimentare.
Essere giornalisti oggi in Italia non è facile, ma è possibile. Inoltre le qualità del giornalista sono molto utili anche alle aziende, infatti la figura del brand journalist (link a brand journalism) è molto richiesta.
Essere giornalisti vuol dire avere la voglia di scavare sempre per cercare la verità dei fatti, mantenere la mente aperta, con un atteggiamento curioso verso la vita. Significa non accontentarsi mai delle spiegazioni superficiali. E significa viaggiare, viaggiare molto, attraversando storie e geografie. Il giornalista è sempre in viaggio, perché il viaggio è metafora del cammino continuo, della tensione verso una ricerca che cambia forma e volto ogni volta. “Io vedo orizzonti dove tu disegni confini”, scriveva Frida Khalo. Ecco, il buon giornalista deve fare proprio così.
Vuoi imparare a fare i titoli?
Leggi l’articolo di Francesca Pacini pubblicato sul Mestiere di Scrivere
Dal giornalismo al Brand journalism: Il giornalismo e il brand journalism
Roy Peter Clark è vicepresidente e Senior Scholar del Poynter Institute, la famosa scuola americana di giornalismo che rappresenta un riferimento importante per tutti i giovani che vogliono fare questo mestiere.
Con lui abbiamo discusso di giornalismo e scrittura sul web...
di Francesca Pacini
La Torre di Babele è il blog in cui Pino Scaccia - che non ha certo bisogno di presentazioni - racconta la devastazione prodotta dai conflitti armati, offrendo ai lettori i suoi appunti di viaggio, le notizie, le impressioni su un mondo che sembra andare alla deriva. Il giornalismo è uno strumento insostituibile per raccontare la verità. E lui ne ha fatto la sua voce che, con impegno e schiettezza, diffonde.
di Francesca Pacini
Il web 2.0 è fatto soprattutto di persone che condividono
contenuti. Se il blog è la nostra casa digitale, quanti tipi di abitazioni diverse troviamo? E che inquilini o padroni incroceremo lungo il tragitto? Ne parliamo con Sergio Maistrello, esperto di comunicazione sul web...
di Francesca Pacini
Goffredo Buccini, giornalista e scrittore, dirige l'edizione romana del Corriere della Sera. Appassionato, tenace, cerca costantemente il contatto con i suoi lettori, consapevole che i nuovi scenari richiedono una significativa interazione con il pubblico di riferimento. Per lui i quotidiani non sono in pericolo malgrado l'avanzata del web e della free-press. A patto però che si rinnovino...
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Giuseppe Granieri è uno degli esperti più autorevoli per quanto riguarda il web. Se si parla di blog, il suo nome è indispensabile per capirne il funzionamento e le dinamiche. Studioso dei fenomeni della rete, è sempre all'avanguardia nelle sue riflessioni.
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Giovanni De Mauro è il direttore editoriale di Internazionale, che ogni settimana seleziona e pubblica gli articoli più interessanti della stampa estera. Il suo giornale è sempre all'avanguardia, sempre alla ricerca di nuovi stimoli. In questa conversazione ci racconta il percorso della sua creatura ma anche gli scenari contemporanei del giornalismo...
di Francesca Pacini
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Christopher Allbritten è un giornalista americano che vive in Libano, dove si occupa delle tensioni mediorientali. Ma scrivere sui giornali non è sufficiente, per lui. Per anni ha raccontato la guerra in Iraq usando anche la Rete. Il suo blog, Back to Iraq, ha appassionato i lettori che hanno deciso di finanziarlo...
di Francesca Pacini
Antonio Sofi si occupa di web e di nuove tecnologie. Conosciutissimo in rete, cura rassegne stampa, scrive, insegna, orienta i dibattiti infiammati sui rapporti tra il mondo (in crisi) della stampa e il rapporto con le nuove tecnologie. Spesso vissuto come nemico, il blogger che fa informazione non è certo figlio di un giornalismo minore...
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