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Il giorno in cui sono diventata Virginia Woolf

virginia

Sì, sono diventata Virginia Woolf. Almeno sul web. Quando? Il 21 febbraio 2012. Dove? Nella pagina Facebook La Stanza di Virginia, collegata anche alla rivista web  che dirigo. In questa  pagina scrivo liberamente, citando anche autori, a volte.

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Sì, sono diventata Virginia Woolf. Almeno sul web. Quando? Il 21 febbraio 2012. Dove? Nella pagina Facebook La Stanza di Virginia, collegata anche alla rivista web  che dirigo. In questa  pagina scrivo liberamente, citando anche autori, a volte.

Quel giorno, la frase, la fatidica frase che mi ha trasformato in Virginia,  è stata postata senza immaginare le sue  conseguenze nel mare magnum della  Rete.

Purtroppo questa pagina è stata cancellata nel 2022 da facebook per una mia disattenzione: non ho aggiornato le informazioni personali.

Ma posso comunque raccontare la genesi di questo brano.

Il brano era il seguente:

"Quando siamo troppo allegri, in realtà siamo infelici. Quando parliamo troppo, in realtà siamo a disagio. Quando urliamo, in realtà abbiamo paura. In realtà, la realtà non e' quasi mai come appare. Nei silenzi, negli equilibri, nelle "continenze" si trovano la vera realtà e la vera forza"

 

Era un periodo in cui, proprio scrollando le pagine dei social, riflettevo sulle maschere e sulla loro esibizione, moltiplicata, oggi, a dismisura grazie alle nuove tecnologie.

Poco tempo fa, casualmente, mi imbatto in una pagina facebook dove trovo la mia frase attribuita, erroneamente, a Virginia Woolf.

Eccola:

 https://www.facebook.com/notes/eresia/quando-siamo-troppo-allegri-in-realt%C3%A0-siamo-infelici-quando-parliamo-troppo-in-r/312555908829106

1091 condivisioni. 905 mi piace. data: 11 giugno 2012.

Dopo un primo momento di stupore, sospesa tra la risata e l’incazzatura per la bufala, decido di digitare su google la frase intera, e scopro pagine su pagine che riportano la frase. Lei ormai, non più mia, appartiene al mio alterego Virginia.

Beh, insomma, essere scambiata per Virginia Woolf è un onore, dato che è sempre stata una delle mie scrittrici preferite. Anzi, forse “la” scrittrice preferita.  Però diffondere come sua una frase che non lo è sposta la bilancia dalla lusinga alla preoccupazione.Specialmente quando mi imbatto in una nuova pagina facebook:

https://o-siamo-troppo-allegri-in-realt%C3%A0-siamo-infelici-quando-parliamo-troppo-in-r/388698061179960

 25 giugno 2012. 1193 mi piace. 1.415 condivisioni.

E allora capisco. Quelle 1.495 condivisioni hanno generato nuove condivisioni, che ne hanno generate di nuove….Insomma, una matrioska pericolosa dal cui ventre non smettono di uscire fuori  le sue – illegittime – figlie.

All’inizio provo a replicare all’interno dei commenti, ma non vengo presa molto sul serio.

Io sono Nessuno Triste. Ma fottutamente vero...

27 giugno 2012 alle ore 21.49 · Mi piace

·  https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xpf1/t1.0-1/c0.5.32.32/p32x32/10494816_10203439525045518_7698562341672492105_n.jpg

Francy Lizzio da quale suo libro è tratta questa frase?

29 giugno 2012 alle ore 12.15 · Mi piace

·  https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xap1/t1.0-1/p32x32/10547661_10204194959455878_7741540090330346707_n.jpg

4 luglio 2012 alle ore 14.32 · Mi piace · 3

·  https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xap1/t1.0-1/c16.0.32.32/p32x32/10505603_497268213739358_3603951726299498602_n.jpg

Martina Bani la teoria degli opposti

 

Impossibile bloccare la bufala che galleggia in rete, spinta dalle onde dell’ignoranza. Una navigazione in mare aperto, senza bussola e ormeggi, ormai.

E mi arrendo.

Oggi, digitando la frase in rete, si approda nei siti più disparati.

Io e Virginia, in segreto, ce la ridiamo. Ma a volte ci arrabbiamo pure, perché siamo finite in luoghi davvero…surreali.

Come qui, in un sito dedicato agli anziani:

http://www.anziani.it/index.php?name=PNphpBB2&file=viewtopic&p=66168

Sagesse oblige.

Poi ci impolveriamo un po’ in un baule di inchiostro e polvere:

http://bauledinchiostro.blogspot.it/2013/04/bisbigli-dal-baule-3.htmll

Finiamo anche, ovviamente, a spasso fra i libri:

http://lultimathule.forumfree.it/?t=65788684&st=30

(fra le “gemme” della letteratura, che onore).

A volte la pubblicazione della citazione genera una involontaria ironia, come nel caso  di Femminile irregolare, la cui presentazione recita: “Sto in bilico tra una serena follia e un agitato equilibrio”. Opterei per una terza via, quella della… beata superficialità.

http://femminileirregolare.blogspot.it/2012_11_01_archive.html

Insomma, la faccenda ha pure dei risvolti comici.

Prosegue la lettura di pagine e pagine di siti di aforismi, blog personali,ecc.

Ma la cosa diventa allarmante quando mi scopro nel sito dell’IstitutoVittorini, in provincia di Catania. Istituto per l’istruzione primaria e secondaria!

http://istitutovittorini.wordpress.com/category/aforismi-e-pensieri/

E riecco la frase nel loro sito ufficiale. Qui addirittura diventoVirginia Wolf!

http://www.icsvittorini.gov.it/wordpress/page/9?action=visatto&id=10

Ma non si chiamava Christa, laWolf? Povera Christa, la mia Virginia, trattata così....

Non dovrebbe sorprendere, il livello di d-istruzione primaria e secondaria che affligge già chi dovrebbe educare giovani menti in erba…

Ecco, che cosa succede nell’era della condivisione globale. Succede che si arriva facilmente, molto facilmente, alla superficialità globale.

Per non farsi mancare nulla, aggiungono, nella pagina:

“Controllate il menù nella barra di destra alla categoria AFORISMI per restare costantemente aggiornati. Le citazioni sono prese da testi, ricordi personali e un po’ in giro per il web.
Non ne abbiamo la proprietà letteraria, ma ci piace pensare che piano piano riusciremo a diventare padroni del significato profondo che le parole vogliono comunicare”.

Sì, piano piano. Molto piano.

 

Non manca, riguardo alla frase,  il flagello  del famoso “lei che ne pensa?” che affligge i canali della televisione approdando anche nei social, ovviamente, approdo ideale perché ognuno, finalmente libero, dica la sua, da “espertone”  in materia, qualunque materia.

Ecco il sito http://leopinioni.com/quando-siamo-troppo-allegri

Commentate, signori, commentate…

 

Poi eccoci pubblicate, io e Virginia, anche sul periodico della Federazione Italiana Teatro Amatori di Pordenone. Perbacco.

http://www.fitapordenone.it/inscena/2013_03.pdf

Bellissima, e involontariamente comica, la comparsa nella pagina personale di “Scricciolodipanda”

http://scricciolodipanda.tumblr.com/post/35061388697/quando-siamo-troppo-allegri-in-realta-siamomo-troppo-allegri-in-realta-siamo

Che schiaffa la frase in alto, con tanto di elegante, inappuntabile font calligrafico, nella sezione: L’angolo delle parole mai dette.

Beh, un’intuizione davvero profetica. Se la dovesse notare, Roberto Giacobbo la chiamerebbe sicuramente domandandole come ha fatto a “sapere”, a quali fonti magiche, tra passato e futuro, ha attinto questo informatissimo panda in miniatura.

In rete, poi, molti scippano le frasi di altri senza neanche citare la fonte, per quanto sbagliata.

Un caso fra i tanti trovati: http://eilnaufragardolceinquestomare.blogspot.it/2012_09_01_archive.html

Qui invece diventa addirittura la citazione di apertura di un sito:

http://biancaneveccp.tumblr.com/post/26688482286/quando-siamo-troppo-allegri-in-realta-siamo

La parola agli scrittori, con tanto di foto e titoletto qui:

http://rossellamartielli.blogspot.it/2012/07/la-parola-agli-scrittori-virginia-wolf.html

Ardaje, con la Wolf. Woolf, Woolf. Decidete. Virginia Woolf o Christa Wolf.  Fate voi, ma fate bene.

Ed ecco che, dopo pagine seriose di citazioni, compare un nuovo momento umoristico: la frase finisce in un sito dal titolo Inquietanti sinergie (appunto!). Sottotitolo: Un blog che parla di fenomeni paranormali. Esatto. Sono d’accordo. Completamente d’accordo.

A nessuno è venuto in mente di domandarsi in che libro si trovava la frase.

Neppure a chi ha dedicato un intero spazio su facebook alle citazioni di Virginia Woolf

https://mbasic.facebook.com/lemigliorifrasidivirginiawoolf?v=timeline&timecutoff=1392952559&page=12&sectionLoadingID=m_timeline_loading_div_1420099199_1388563200_8_12&timeend=1420099199&timestart=1388563200&tm=AQAbGcuqTEq5yAFy&_rdr

Toh, guarda un po', accanto ad ognuna, il titolo del libro da cui proviene. Tranne la mia, ovviamente. Alla faccia del vecchio, sano, utilissimo controllo delle fonti.

Insomma, la mia ricerca in Rete ha avuto momenti esilaranti e altri drammatici. Drammatici perché ancora una volta ho avuto conferma di quanta poca attenzione si faccia. E di come un errore diventi “virale” in poco tempo, senza che nessuno, per un attimo, si  domandi se la citazione è corretta.

D’accordo, la prossima volta proverò con un altro dei miei beniamini. Magari Borges. O Pasolini. Tanto, se la frase  piace, chi se ne accorge?